La chiesa avventista di Udine chiude per solidarietà con i malati di Covid

La chiesa avventista di Udine chiude per solidarietà con i malati di Covid

HopeMedia Italia – La comunità avventista di Udine ha deciso di chiudere i propri locali per manifestare vicinanza e solidarietà a chi soffre di Covid-19. È anche un gesto di collaborazione verso le istituzioni per dare un contributo nell’azione di contenimento e rallentamento dei contagi. Il servizio di culto sabbatico viene quindi spostato sul web; in questo modo ogni abitazione diventa una “chiesa”.

Rinunciando a riunirsi in presenza, pur se con distanziamento fisico, uso di mascherine e regole igieniche, significa lanciare un messaggio perché ciascuno si impegni nel far prevalere responsabilità, maturità e buon senso.

“Tutti gli ammalati con i loro familiari, i sanitari e le categorie economiche colpite dalla misure restrittive sono nei nostri pensieri e preghiere”, affermano dalla comunità.

La notizia della chiusura ha avuto risonanza mediatica in città grazie al quotidiano udinetoday.it.

Anche la chiesa avventista di Cesena ha chiuso per solidarietà. Leggi qui la notizia.

[Immagine: pixabay]

“Natale con i tuoi”? Riuscirà il covid a farci capire il senso della nascita “umana” di Cristo?

“Natale con i tuoi”? Riuscirà il covid a farci capire il senso della nascita “umana” di Cristo?


Fra “consigli natalizi” della Commissione Europea e disposizioni sempre più dettagliate dei DPCM, ci prepariamo ad affrontare il primo Natale pandemico della nostra era. Anche in questo periodo di crisi non solo economica e sociale c’è la corsa all’ultimo acquisto. Il consumismo è riuscito a soffocare i veri bisogni interiori e gli aneliti di molti. Anche le relazioni parentali natalizie spesso sono improntate alla superficialità e all’ipocrisia. Ma abbiamo l’occasione per fare riemergere il significato della nascita di Gesù come uomo, insieme ai veri sentimenti e alla semplicità.

“(…) Quella notte, nei campi fuori dal villaggio c'erano alcuni pastori che sorvegliavano le loro greggi. Improvvisamente un angelo apparve in mezzo a loro, e la gloria del Signore li avvolse di luce. I pastori erano molto spaventati, ma l'angelo li rassicurò. «Non temete!» disse. «Io vi porto la più bella notizia che sia stata mai annunciata; questa notizia darà grande gioia a tutti! Il Salvatore, proprio il Messia, il Signore, è nato stanotte a Betlemme! Come potete riconoscerlo? Troverete un bambino avvolto in una coperta, che giace in una mangiatoia»” (Vangelo secondo Luca 2:1-12).

Intervista di Mario Calvagno al pastore avventista Daniele Benini.

 

 

 

Photo 11375208 © Photowitch | Dreamstime.com

Covid-19. La chiesa avventista di Cesena chiude per solidarietà

Covid-19. La chiesa avventista di Cesena chiude per solidarietà

La decisione arriva dopo che l’Emilia-Romagna è diventata zona arancione e quindi sottoposta a maggiori restrizioni per contenere la diffusione del coronavirus. Il past. Iannò: “Preghiamo per chi è malato, per i familiari e i sanitari coinvolti, per chi ha problemi lavorativi ed economici”.

HopeMedia Italia – La comunità avventista di Cesena ha deciso di chiudere i locali della propria chiesa per i prossimi due sabati, a seguito del passaggio in zona arancione anche della Regione Emilia-Romagna. “Questo vuole essere un gesto di solidarietà in un momento così difficile in cui tanti soggetti sociali sono stati coinvolti dalle misure restrittive per contenere e frenare il contagio da coronavirus” spiega il pastore Robertò Iannò, in un comunicato alla cittadinanza.

“Vogliamo anche noi” aggiunge “contribuire a limitare le possibilità di contagio e trasmissione del virus, così come viene fatto, ad esempio, con la didattica a distanza, le chiusure di bar e ristoranti, o di altri luoghi di aggregazione come musei, mostre e cinema. Forse la chiusura della nostra chiesa è solo una goccia nell’oceano. Ma, in coscienza, vogliamo pensare di aver fatto anche noi la nostra piccola-grande parte”.

La chiusura interrompe i servizi di culto in presenza, che si terranno da remoto, ma non il senso di comunità. “Semplicemente, passeremo alla modalità online, così come fatto durante il lockdown totale di questa primavera” chiarisce Iannò “Ogni settimana la nostra comunità si incontrerà sulla piattaforma web che ci ha permesso di essere ‘chiesa’ anche se a distanza. E che non ha mai smesso di funzionare anche dopo l’interruzione del lockdown. Abbiamo creato un canale per tutta la comunità, e ce n’è uno anche per i più piccoli”.

In questo periodo di novembre, le chiese avventiste nel mondo, come pure la comunità cesenate, vivono la tradizionale settimana di preghiera, un momento speciale di approfondimento spirituale. “Vogliamo far sapere alla cittadinanza tutta” afferma il pastore “che vogliamo ricordarci nelle nostre preghiere di chi sta soffrendo in modo particolare di Covid-19: pensiamo a chi è malato, e ai familiari e sanitari coinvolti, così come a chi sta avendo problemi lavorativi ed economici”.

Siamo “fiduciosi che nessuno si scoraggi” conclude “e che trovi nella rete di solidarietà, privata e istituzionale, così come dentro di sé (e nella fede), la forza per reagire e vincere assieme questa sfida”. 

Il comunicato del past. Iannò è stato diffuso anche dal Corriere Romagna. Leggi qui l’articolo.

Guarda il manifesto che è stato affisso sulla porta della chiesa a Cesena.

Coronavirus. Pronto Soccorso d’Italia ed economia della salute

Coronavirus. Pronto Soccorso d’Italia ed economia della salute


Presi dassalto da pazienti con sintomi da Covid-19 e da file di ambulanze in attesa, i Pronto soccorso registrano una situazione drammatica, con fortissime criticità in tutte le Regioni. Parecchie U.O. di Pronto Soccorso sono state costrette a chiudere, per ore e spesso per giorni, determinando un aumento del carico di richieste sulle unità rimaste operative, aggravandone ulteriormente le oggettive criticità. Complicato per gli stessi operatori dell’emergenza reggere l’eccessivo carico di lavoro per assicurare l’assistenza ai pazienti, ma anche tutelare loro stessi. Inoltre, non tutte le strutture sanitarie possono garantire un percorso differenziato. Quando tutto questo finirà, gli operatori di PS si troveranno probabilmente a gestire le conseguenze sulla propria integrità psicofisica.

Mettere in atto scrupolosamente le misure di contenimento del contagio aiuta ad alleggerire il sovraccarico di lavoro dei Pronto Soccorso e degli ospedali in genere e permette la salvaguardia della propria salute e di quella degli altri.

Chi deve andare al Pronto Soccorso?

Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano il dott. Salvatore Manca, medico, Presidente nazionale SIMEU (Società italiana della Medicina di emergenza-urgenza).

 

Foto: 175437544 © Oleh Dubyna 

 

Covid 19. Cresce grazie al nostro egoismo!

Covid 19. Cresce grazie al nostro egoismo!


Il presidente del Veneto, Zaia, ha dichiarato: “Si è perso lo spirito della sfida comune… E’ sul piano sociale che si consuma la vera battaglia. Il Covid non sembra più un problema della comunità, ma del singolo che viene contagiato, del paziente che viene ricoverato in ospedale”.

Molti, in questo periodo di pandemia, si comportano perseguendo la propria soddisfazione personale e i propri scopi. Ci si dimentica che comportandosi in maniera egoistica, non rispettando le regole, l’infezione si diffonde con più facilità e, alla fine, danneggia tutti.

Su questo tema Mario Calvagno intervista il pastore avventista Daniele Benini, che in conclusione riflette anche sul brano biblico di 1 Corinzi 12:20-22,27: “…molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. Non può l'occhio dire alla mano: «Non ho bisogno di te; oppure la testa ai piedi: «Non ho bisogno di voi. Anzi proprio le membra del corpo che sembrano più deboli sono le più necessarie; (…) Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra”.

 

 

 

 

Foto: 183164321-©-Mike-Suszycki-_-Dreamstime.com

Pandemia. Il Regno Unito chiude i luoghi di culto

Pandemia. Il Regno Unito chiude i luoghi di culto

Leader religiosi e Unione avventista britannica scrivono al Primo Ministro. Il culto è un servizio essenziale.  

HopeMedia Italia – Nel suo discorso del 31 ottobre alla nazione, il premier Boris Johnson ha annunciato nuove misure drastiche per contrastare il dilagare del virus Sars-CoV-2 nel Paese, con un nuovo lockdown iniziato il 5 novembre. Le numerose restrizioni hanno avuto una ricaduta anche sui servizi di culto.

“Secondo le nuove regole, tutte le funzioni religiose in presenza devono essere interrotte ancora una volta” rileva Richard Daly, responsabile delle Comunicazioni presso l’Unione avventista britannica. 
“Tuttavia” aggiunge “la preghiera privata può continuare. Il sito web del governo afferma che tutti i luoghi di culto, comprese chiese, moschee e sinagoghe, devono chiudere per la durata del lockdown, a meno che non vengano usati per motivi specifici come i funerali”.

I luoghi di culto possono anche rimanere aperti se vengono utilizzati per servizi formali di assistenza all’infanzia, se fanno parte di una scuola, di servizi volontari e pubblici essenziali, come la donazione del sangue o i banchi alimentari, e altre attività esentate come i gruppi di sostegno.

Protesta dei leader religiosi… 
I capi religiosi hanno contestato la decisione del governo di vietare il culto comunitario in presenza durante il secondo blocco del Paese, e ricordato al Primo Ministro che non ci sono basi scientifiche che giustifichino tale decisione. Le loro osservazioni rispecchiano un cambiamento di tono rispetto al lockdown della scorsa primavera. 

“Siamo in forte disaccordo con la decisione di sospendere il culto pubblico durante questo periodo” affermano i leader in una lettera congiunta “la continuazione del culto pubblico è essenziale”. Nel messaggio sostengono che i dirigenti religiosi rappresentati nella Places of Worship Taskforce del governo hanno dimostrato che i luoghi di culto sono al sicuro dalla trasmissione del coronavirus. “Considerato il lavoro significativo che abbiamo già svolto, riteniamo che non ci sia, ora, alcuna giustificazione scientifica per la sospensione del culto pubblico" ribadiscono.

… e della Chiesa avventista
Anche il presidente dell’Unione avventista britannica, Ian Sweeney, ha scritto a Boris Johnson. 
“A nome della Chiesa avventista nelle isole britanniche” esordisce “scrivo per farle sapere che lei e il governo siete nelle preghiere dei nostri 40.000 membri, mentre guidate il Regno Unito in questa crisi pandemica”. Quindi prosegue: “Vorremmo che riconsideraste la decisione di tenere le chiese chiuse nelle prossime quattro settimane. Riteniamo che la decisione di consentire l'apertura delle chiese in questo periodo avrebbe vantaggi significativi per la popolazione”.

Dopo aver spiegato che la comunità di fede rispetta la legge e segue quanto delineato dal governo, la lettera sottolinea: “La chiesa, in quanto luogo di culto, è un'ancora di salvezza vitale per molti che lottano contro la solitudine, l'isolamento e altri effetti negativi del confinamento”. 

Inoltre, abbiamo “messo in atto misure che garantiscono ai fedeli l’entrata e l’uscita dalle chiese in modo sicuro e protetto, con il minimo rischio di trasmissione del virus” continua il documento di Sweeney “Se i negozi di prodotti essenziali rimangono aperti, riteniamo che debbano essere aperti anche le chiese e gli altri luoghi di culto in quanto anch'essi sono essenziali per milioni di persone nel Regno Unito. A tal fine, le chiediamo gentilmente e rispettosamente di riconoscere la natura essenziale del culto cristiano, e quindi di emendare la legislazione proposta per consentire alle chiese di continuare a riunirsi durante il lockdown”.

In attesa di una risposta, l’Unione avventista incoraggia i membri di chiesa a rimanere in contatto online e tramite servizi religiosi in streaming in questo secondo periodo di confinamento.

 

[Fonte: Chiesa avventista Regno Unito]

 

ADRA Italia News 28 – Doposcuola nella sede di Palermo ai tempi del coronavirus

ADRA Italia News 28 – Doposcuola nella sede di Palermo ai tempi del coronavirus


Da diversi anni la sede ADRA di Palermo porta avanti il progetto “Sono bravo anch’io”, un servizio in favore dei bambini e dei ragazzi che hanno bisogno di supporto nello studio. In questo 2020 segnato dal Covid, la sede è stata attrezzata in modo da poter riprendere le attività in sicurezza. Tanti ragazzi possono quindi continuare a ricevere l’aiuto qualificato dei volontari, che con amore e dedizione guidano passo passo ogni studente a seconda delle necessità che manifesta.

Alessia Calvagno ne ha parlato con Dag Pontvik, direttore di ADRA Italia, l’agenzia umanitaria avventista per lo sviluppo e il soccorso, e Giovanna Chiaramonte, coordinatrice del progetto “Sono bravo anch’io”.

Immagine di ADRA Italia.

Covid-19, studenti e insegnanti. Tutti a scuola di… sicuro

Covid-19, studenti e insegnanti. Tutti a scuola di… sicuro


Il 14 settembre la scuola in Italia ha ufficialmente riaperto in sicurezza, seppur tra paura e speranza, con il rischio sempre possibile di contagio da coronavirus e difficoltà organizzative da superare.

Ma la reazione negativa maggiore è venuta da genitori forse iperprotettivi e da politici pronti a strumentalizzare ogni cosa, anche la scuola. In molte situazioni, invece, i ragazzi e i loro insegnanti si sono dati da fare utilizzando le attuali difficoltà derivanti dalla pandemia come occasione speciale di crescita e di formazione.

Un testo dell’apostolo Paolo ha un alto contenuto pedagogico e valoriale che può essere utile anche oggi: “Tutto ciò che è scritto nella Bibbia è ispirato da Dio, e quindi è utile per insegnare la verità, per convincere, per correggere gli errori ed educare a vivere in modo giusto” (2 Timoteo 3:16).

Intervista di Mario Calvagno al pastore avventista Daniele Benini.

ADRA Italia News 26 – Sostieni la solidarietà alimentare

ADRA Italia News 26 – Sostieni la solidarietà alimentare


ADRA Italia, l’agenzia umanitaria avventista per lo sviluppo e il soccorso, non si è mai fermata in questo periodo di emergenza Covid. Si è mossa in vari modi per poter rispondere al meglio alle varie necessità riscontrate da chi si trova in condizioni di fragilità. Con il supporto di molteplici donatori (ADRA Internazionale, Latter-day Saint Charities, Divisione Intereuropea della Chiesa avventista, l’8xmille destinato alla Chiesa avventista e donatori privati) è riuscita a incrementare il sostegno alle famiglie con dei buoni spesa. Anche la sede ADRA di Jesi (AN) ha ricevuto dei buoni da distribuire sulla base di accordi e controlli effettuati insieme all’assessorato ai servizi sociali. In questa puntata ascoltiamo la testimonianza di Marialuisa Quaglieri, assessora alla sanità e ai servizi sociali del Comune di Jesi, che commenta la collaborazione con l’agenzia umanitaria avventista. Dag Pontvik, direttore di ADRA Italia, ci parla invece dell’importanza della collaborazione con le istituzioni e ci spiega come possiamo sostenere l’agenzia umanitaria avventista perché possa continuare ad aiutare tante persone.

Servizio a cura di Alessia Calvagno.

Pronto Soccorso Biblico. 5  Isaia 26:20

Pronto Soccorso Biblico. 5 Isaia 26:20


Sesta puntata della serie “Pronto Soccorso Biblico” con il pastore avventista Giovanni Leonardi su vari argomenti biblici

Pronto Soccorso Biblico. 3 Norme Igieniche e Coronavirus (seconda parte)

Pronto Soccorso Biblico. 3 Norme Igieniche e Coronavirus (seconda parte)


Terza puntata della serie “Pronto Soccorso Biblico” con il pastore avventista Giovanni Leonardi su vari argomenti biblici

Pronto Soccorso Biblico. 2 Norme Igieniche e Coronavirus (prima parte)

Pronto Soccorso Biblico. 2 Norme Igieniche e Coronavirus (prima parte)


Seconda puntata della serie “Pronto Soccorso Biblico” con il pastore avventista Giovanni Leonardi su vari argomenti biblici

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