Germania. Dichiarazione dei leader avventisti contro l’antisemitismo

Germania. Dichiarazione dei leader avventisti contro l’antisemitismo

I dirigenti esortano i cristiani a seguire la regola d’oro di Gesù: trattare tutti con rispetto e accoglienza.

Notizie Avventiste – In seguito al recente aumento di episodi antisemiti in Germania e in altri Paesi europei, i presidenti delle due Unioni di chiese avventiste tedesche hanno rilasciato una dichiarazione in cui prendono le distanze "nei termini più forti possibili". 
"Continuiamo a riconoscere che l’odio e l’ostilità in molte varianti hanno assunto un posto pubblico nella nostra società. Viviamo in un’era mediatica in cui la diffusione di ideologie disumane è più facile che mai" affermano Johannes Naether, presidente dell’Unione avventista della Germania del Nord (con sede ad Hannover), e Werner Dullinger, presidente dell’Unione avventista della Germania del Sud (con sede a Ostfildern) nel comunicato. 
"Quando altri esseri umani vengono svalutati a causa della loro origine, religione, sesso o per altre ragioni, noi alziamo la voce contro tutto questo" continuano.

L’affermazione si riferisce alla "regola d’oro" di Gesù enunciata nel discorso della montagna, che esprime il suo atteggiamento e si applica nei nostri rapporti reciproci: "Tutte le cose, dunque, che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro" (Matteo 7:12). Non c’è quindi posto per l’antisemitismo e la misantropia nella vita cristiana. "La grande diversità etnica e culturale fa parte della nostra immagine di chiesa globale" afferma il documento.

Secondo la visione cristiana dell’umanità, ogni persona, a prescindere dalle sue caratteristiche, è fatta a immagine di Dio (cfr. Genesi 1:26), la cui vita e integrità devono essere rispettate e tutelate. "Tradurre questa immagine dell’essere umano nel presente è un compito che condividiamo con tutti coloro che sono impegnati a favore dell’umanità" aggiunge.

La dichiarazione si conclude sottolineando il desiderio di pace e l’obbligo di essere ambasciatori dell’amore di Cristo in un mondo che ha urgente bisogno di entrambe le cose. Inoltre, fa riferimento alla precedente dichiarazione contro l’antisemitismo degli avventisti dei Paesi di lingua tedesca, adottata nel 2012.

[Foto: Thomas Resch. Fonte Adventistischer Pressedienst-Apd]

 

 

 

 

 

 

Messico. Una chiesa interconfessionale diventa avventista

Messico. Una chiesa interconfessionale diventa avventista

Notizie Avventiste – Una congregazione interconfessionale, nella giungla meridionale del Messico, è diventata una chiesa avventista del settimo giorno, grazie all’impegno di un pastore e di un membro laico che hanno continuato a visitare il luogo isolato e a studiare la Bibbia con i residenti. 
La nuova chiesa si trova nel villaggio Nueva Unión, una comunità di 500 abitanti situata a poca distanza dal confine con il Guatemala. Pur se difficile da raggiungere, ogni sabato un gruppo di avventisti, guidati da Ricardo Rodríguez, pastore del distretto di Nuevo Orizaba, era lì per condividere il messaggio del vangelo con la comunità. L’amicizia di Vidal Pérez, membro laico, con Antonio Estrada, responsabile della congregazione interconfessionale, è stata decisiva per arrivare al cambiamento.

“Abbiamo iniziato a tenere studi biblici in cinque case e poi abbiamo incontrato Antonio Estrada” ha raccontato Pérez “Mi ha fatto domande e ha ricevuto le risposte di cui aveva bisogno. Ha capito molto presto la verità sulla legge di Dio, sulle norme alimentari e sul sabato, poiché aveva notato che tutto ciò che condividevamo con lui poteva essere trovato nella Bibbia”.

Dopo aver seguito 20 lezioni con Vidal, Estrada ha riunito i suoi parrocchiani e ha detto loro ciò che aveva imparato dallo studio della Scrittura con gli avventisti. Ha anche affermato che era da tempo alla ricerca della verità. 
"Avevo chiesto a Dio di mandarmi qualcuno che mi mostrasse la verità" ha ricordato Estrada "Ho impiegato più di un anno per conoscere questa verità, ma avevo fatto un sogno in cui avevo visto due persone venire a trovarmi".

In seguito, i membri della congregazione hanno accettato di tenere una serie di incontri evangelistici nella comunità. Al termine, Estrada e altri parrocchiani hanno deciso di mettere Gesù al centro della loro vita e di far parte della Chiesa avventista.

Il passo successivo è stato quello di dipingere e abbellire la facciata del loro luogo di culto con il logo che identifica le comunità avventiste in Chiapas. E, al momento, altre otto persone studiano la Bibbia.

La cerimonia ufficiale 
Lo scorso 9 novembre, la comunità si è riunita per la cerimonia ufficiale di presentazione della nuova chiesa. Estrada ha consegnato le chiavi e i documenti di quella che è stata la sua chiesa per più di dieci anni ai dirigenti regionali avventisti. È stato un momento storico per la denominazione in quella zona. 
“Siamo felici e grati a Dio perché ci usa come strumenti per compiere la sua missione in questo luogo, e perché abbiamo ricevuto il sostegno di cui avevamo bisogno per condividere di più l’amore di Gesù” ha affermato Rodríguez, pastore della nuova chiesa, pur riconoscendo l’esistenza di numerose sfide nella regione.

Il past. René Flores, presidente della Missione di Palenque, è d’accordo: “Diamo onore e gloria a Dio perché la missione non si ferma, raggiungendo anche i territori più lontani come questo. Continueremo a lavorare per portare speranza negli angoli più remoti di tutto il nostro territorio”.

Per il past. José Luis Bouchot, segretario esecutivo dell’Unione messicana del Chapas, “questo è il risultato del pieno coinvolgimento dei membri di chiesa. Ciò che è accaduto in questa congregazione è la manifestazione della guida di Dio nei confronti della sua chiesa attraverso lo Spirito Santo”. 
Poi, profondamente commosso, ha aggiunto: “Ho sentito ancora una volta che la potenza di Dio è reale. Al Signore ho dedicato la mia vita di servizio. Dio è buono”.

[Foto: Juan Colina. Fonte: Ann]

 

 

 

Adra alla Cop28 di Dubai

Adra alla Cop28 di Dubai

Il braccio umanitario della Chiesa avventista coordina riunioni e panel.

Notizie Avventiste – L’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (Adra) è presente alla Cop28 per evidenziare la sua esperienza nella costruzione della resilienza e dello sviluppo sostenibile che aiuta le comunità vulnerabili di tutto il mondo a prevenire, adattare e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.

La Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop28) è in corso a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, dal 30 novembre, e si concluderà il 12 dicembre. In occasione di questo evento annuale, Adra sarà ufficialmente riconosciuta come agenzia umanitaria collaboratrice. La Cop28 funge da piattaforma per leader mondiali, scienziati ed esperti ambientali al fine di scambiare idee e soluzioni per affrontare l’impatto del cambiamento climatico.

“Le conseguenze sono notevolmente più diffuse di quanto molti di noi pensino ” ha affermato Imad Madanat, vicepresidente per i programmi umanitari di Adra International “Adra è in prima linea nella lotta alle conseguenze dei disastri legati al clima, che influiscono sui mezzi di sussistenza e sulla salute delle comunità con cui lavoriamo, oltre a prolungare l’ingiustizia e la povertà”.

“Come braccio umanitario della Chiesa avventista” ha aggiunto “Adra è impegnata a sostenere le comunità, implementando iniziative di sviluppo sostenibile che aumentano la resilienza socioeconomica e consentono alle persone di anticipare, mitigare e adattarsi ai rischi legati al clima, per salvare le persone e dare speranza e una vita dignitosa e appagante”.

Negli anni, operatori e volontari di Adra hanno acquisito sul campo competenze inestimabili per supportare la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, ha spiegato Madanat che ha sottolineato: “La Cop28 rappresenterà per noi un’altra opportunità di condividere questa conoscenza come abbiamo fatto in passato, per garantire che gli interessi e i bisogni di quelle comunità vulnerabili siano considerate quando vengono prese le decisioni”.

Strategie climatiche intelligenti 
Per più di 20 anni, l’organizzazione umanitaria avventista ha sviluppato e implementato iniziative basate sulla natura insieme a soluzioni progettate per la resilienza ai cambiamenti climatici, oltre a fornire capacità di gestione delle risorse per aiutare le comunità ad assorbire, adattarsi e trasformarsi. Ha lanciato decine di iniziative per incoraggiare pratiche climaticamente intelligenti nelle comunità svantaggiate di tutto il mondo, comprese case calde e sane, resilienti al clima, per prevenire le malattie nelle comunità di nativi; sistemi di irrigazione a goccia negli appezzamenti agricoli al fine di risparmiare l’acqua e usarla durante i periodi secchi; e semi resistenti alla siccità per coltivare colture sostenibili.

Inoltre, Adra ha attuato: tecniche agricole per sostituire i diserbanti chimici e i pesticidi con alternative biologiche più sicure, economiche e rispettose dell’ambiente; serre per aumentare il reddito e migliorare la nutrizione dei bambini nelle zone rurali; e formazione pratica per i gruppi emarginati e le donne, consentendo loto di accedere a migliori opportunità di sostentamento attraverso tecniche agricole resilienti. Infine, ha costruito case con bottiglie di plastica riciclabili per sfollati e disabili affetti da lebbra.

Obiettivo zero emissioni 
L’agenzia umanitaria avventista si è posta l’obiettivo di emissioni zero sia nelle sue sedi nel mondo, sia là dove opera. Nel 2021 ha pubblicato una Guida alla riduzione dell’anidride carbonica in cui ha condiviso quanto appreso nelle Cop26 e Cop27. Molti uffici nazionali all’interno della rete ADRA hanno già firmato la Carta sul clima e l’ambiente, che fornisce una serie di linee guida per indirizzare l’azione umanitaria in risposta al cambiamento climatico. Nel 2022, gli uffici Adra in Germania e Canada hanno fatto parte anche del Comitato internazionale della Croce Rossa (Icrc) e del progetto pilota EcoAct per istituire il calcolatore del carbonio umanitario. Lo sforzo ha aiutato l’agenzia a calcolare le emissioni di gas derivanti da progetti in diverse parti del mondo.

“Adra può creare una tabella di marcia migliore per ridurre l’impronta di carbonio nelle nostre attività, condividendo le nostre conoscenze con i leader della Cop28 e collaborando con i governi, i partner affidabili, i gruppi religiosi, le comunità e altre organizzazioni incentrate sul clima” ha affermato Carina Rolly, di Adra Germania.

Eventi di Adra alla Cop28
Il 5 dicembre
, Adra ospita l’incontro sul tema “Contabilità del carbonio per gli attori umanitari” alla Cop28. -si parla di operazioni umanitarie rispettose dell’ambiente e come gli uffici e i programmi utilizzano metodi di riduzione del carbonio. Modera Carina Rolly. Sono relatori: Anne Bergh, segretario generale della Croce Rossa norvegese; Stephen Cornish, direttore generale di Medici senza Frontiere della Svizzera; e Avish Raj, direttore associato per i programmi di Adra Canada.

Il 10 dicembre, l’agenzia umanitaria avventista e World Vision e Welthungerhilfe ospitano la tavola rotonda sul tema “Sistemi alimentari resilienti e inclusivi: rafforzare gli adattamenti climatici per la sicurezza alimentare e nutrizionale globale”. L’incontro esplorerà come gli effetti dei cambiamenti climatici sulla sicurezza alimentare e sulla nutrizione producono un rischio più elevato di malnutrizione tra i gruppi e le popolazioni vulnerabili. La moderatrice della sessione sarà Rupa Mukerji, consulente senior per l’adattamento ai cambiamenti climatici di Helvetas. Tra i relatori figurano, Cem Özdemir, ministro federale per l’alimentazione e l’agricoltura del governo tedesco; Elizabeth Gulugulu, dell’Iniziativa della gioventù africana sul cambiamento climatico; e McLarence Mandaza, responsabile tecnico dell’azione per il clima di World Vision.

Sempre il 10 dicembre, i consulenti di Adra per il clima parteciperanno al dibattito su “Insicurezza alimentare: shock indotti dal clima e risposta umanitaria”, per sottolineare l’intricata relazione tra sicurezza alimentare, cambiamento climatico e impegno umanitario. La discussione metterà in evidenza l’importanza delle soluzioni creative e delle strategie collaborative per affrontare queste sfide complesse.

“Tramite l’attuazione di programmi culturalmente rilevanti e sensibili al clima, che migliorino la situazione di donne, ragazze e famiglie, possiamo raggiungere il nostro obiettivo di costruire comunità sicure, eque e resilienti” ha assicurato Rachel Beagles, consulente per lo sviluppo aziendale e il clima per Adra International.

[Foto: Adra International. Fonte: Adra International/Adventist Review]

Cop28. Adra chiede un’azione olistica nella protezione del clima

Cop28. Adra chiede un’azione olistica nella protezione del clima

Notizie Avventiste – La rete internazionale dell’associazione umanitaria Adra (Agenzia avventista per lo Sviluppo e il Soccorso) ha pubblicato una dichiarazione in cui chiede un’azione olistica di protezione del clima. Il documento è stato diffuso in occasione della Conferenza mondiale sul clima (Cop28) dell’Onu, che si è aperta oggi, 30 novembre, a Dubai e si concluderà il 12 dicembre. Adra parteciperà anche a due tavole rotonde sui temi dei sistemi alimentari e della misurazione dell’anidride carbonica (Co2).

Tre richieste ai decisori politici 
“Nel teatro della storia del nostro mondo, il 2023 emerge come un atto cruciale nella narrativa dell’azione per il clima” esordisce la dichiarazione di Adra. Il primo Global Stocktake (processo in cui i Paesi verificano i progressi compiuti per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi), che si svolgerà durante la Cop28, “è pronto ad affermare ciò che già sappiamo: il tempo per un’azione decisiva si sta rapidamente riducendo” sottolinea l’agenzia umanitaria.

Si rivolge quindi ai decisori politici con tre richieste precise.
1. Maggiore considerazione degli attori della società civile e della popolazione colpita
L’inclusione attiva dei gruppi locali e delle voci emarginate è una componente essenziale di un’azione efficace per il clima. È fondamentale coinvolgere i gruppi target interessati per comprenderne le esigenze, si legge nella dichiarazione. Ciò include anche la promozione dei sistemi di sicurezza alimentare locale e dei piccoli agricoltori, nonché la protezione delle comunità indigene e la garanzia dell’accesso alla terra. I cambiamenti climatici hanno un impatto sproporzionato sulle donne e su altri gruppi emarginati, esacerbando ulteriormente le vulnerabilità e le disuguaglianze esistenti.
L’educazione trasformativa e la fornitura di risorse sufficienti favoriscono il cambiamento sostenibile. “In questo contesto, sottolineiamo il ruolo essenziale che gli attori più piccoli e le organizzazioni della società civile svolgono nelle discussioni sul clima dell’Unfccc (la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, ndr). Ci impegniamo a garantire una rappresentanza continua ed equa attraverso una maggiore partecipazione di persona dei rappresentanti di questi gruppi alle Conferenze sul clima delle Nazioni Unite” evidenzia il documento.

2. Oltre l’adattamento: considerare l’intero ciclo di azione per il clima 
Adra sostiene un approccio globale alla protezione del clima, che vada oltre il semplice adattamento. “Poiché gli effetti del cambiamento climatico si fanno sentire a così tanti livelli – economico, ambientale, conflitti umani, migrazione, solo per citarne alcuni – la risposta deve considerare molteplici sfide contemporaneamente” si legge nella dichiarazione “Le persone più colpite da episodi lenti e improvvisi dovrebbero ricevere un aiuto rapido e sostenibile per ricostruire le loro case e la loro vita in un modo migliore, più sostenibile, efficiente e sicuro”.
Sebbene le misure di adattamento siano importanti, rappresentano solo un aspetto di una strategia più completa: l’adattamento sarà sostenibile solo se le emissioni saranno limitate rapidamente. Qualsiasi piano di adattamento dovrebbe mirare anche alla riduzione delle emissioni, afferma Adra. L’intero ciclo delle misure di protezione del clima deve essere preso in considerazione nei colloqui politici.

3. Considerare l’interdipendenza tra cibo, nutrizione e clima per costruire comunità sostenibili e resilienti
Esiste una dipendenza ampia e crescente tra il cambiamento climatico e l’accesso globale a cibo adeguato e nutriente. “Eventi meteorologici estremi come la siccità hanno un impatto diretto sulla sicurezza alimentare, soprattutto per i più emarginati, e quindi fame e malnutrizione con effetti estremi sulla salute e sullo sviluppo fisico” si legge nel documento di Adra. Il diritto a un’alimentazione adeguata deve essere un principio decisivo e una guida nell’azione per il clima. Ciò che serve sono approcci olistici che comprendano tali interdipendenze e lavorino sulle interfacce, ad esempio l’agroecologia, con soluzioni basate sulla natura e “One Health” (salute delle persone, degli animali e dell’ambiente, ndr), e che tengano conto della compatibilità climatica e degli aspetti sociali. Adra sollecita un meccanismo di finanziamento che rispecchi l’importanza di queste interazioni.

Adra alla Cop28 
L’agenzia umanitaria avventista sarà presente alla Cop28 di Dubai soprattutto come osservatrice e per sottolineare l’impegno a favore del clima. “Mentre l’umanità affronta la crisi climatica, l’azione collettiva è la nostra più grande risorsa. Prevediamo con impazienza di collaborare, acquisire conoscenze e creare soluzioni insieme ad altri attori esperti. Insieme, apriamo la strada a un futuro sostenibile” conclude la dichiarazione.

Due tavole rotonde 
“Per noi, la Conferenza mondiale sul clima è un luogo di cooperazione e scambio. Sia tra le varie organizzazioni umanitarie sia con i governi del mondo” afferma Christian Molke di Adra Germania che parteciperà a due tavole rotonde, come riferisce l’agenzia stampa Adventistischer Pressedienst-Apd.

“Lo scopo del nostro lavoro alla Conferenza mondiale sul clima è quello di promuovere la preservazione del creato. Come attori degli aiuti umanitari, sperimentiamo in prima persona come il cambiamento climatico minacci la salute e i mezzi di sussistenza ed aggrava la povertà e l’ingiustizia. Lavoriamo con tutte le nostre forze per combattere questo problema tramite i nostri progetti”, aggiunge Molke.

Le due tavole rotonde si terranno martedì 5 dicembre, alle 10.00, sul tema della misurazione della Co2 nelle organizzazioni umanitarie, e domenica 10 dicembre, alle 16.00, sui sistemi alimentari resilienti e inclusivi.

Adra per azzerare le emissioni di carbonio 
Adra, braccio umanitario della Chiesa avventista nel mondo, gestisce una rete di 117 sedi nazionali in altrettanti Paesi. Lavora in unità per fornire supporto a 30 milioni di persone in tutto il mondo. All’interno della rete Adra, le sedi hanno iniziato a muoversi verso l’obiettivo zero emissioni; infatti, un numero crescente ha firmato la Carta sul clima. Nel 2021, l’agenzia ha pubblicato la Guida completa alla riduzione del carbonio. Nell’aprile 2022, Adra Canada e Adra Germania hanno preso parte a un progetto pilota per calcolare la quantità di emissioni di carbonio “umanitario”. Attraverso questo progetto, sono state misurate le emissioni di entrambi gli uffici e di due progetti in India e Mozambico.
“Questo ci ha permesso di comprendere meglio l’impatto delle nostre attività in termini di emissioni di carbonio e ci ha aiutato a creare tabelle di marcia per mitigarlo” affermano dall’agenzia.

[Foto: Adra Mali. Fonte: Adra Europa e Apd]

Brasile. Inaugurato il primo museo di archeologia biblica in Sudamerica

Brasile. Inaugurato il primo museo di archeologia biblica in Sudamerica

Notizie Avventiste – Il Centro Universitário Adventista de São Paulo (Unasp), in Brasile, ha inaugurato il Museo di archeologia biblica (Mab), il primo del suo genere in Sudamerica. “Non è qui per essere visitato. È qui per essere vissuto” ha detto Rodrigo Silva, ideatore del progetto.
La cerimonia è iniziata con il tradizionale taglio del nastro davanti all’ingresso dell’edificio. Sono seguite sette visite guidate con ospiti d’onore, donatori e invitati.

Cos’è il Mab 
Il logo del museo rappresenta una lampada a olio, oggetto diffuso e molto utilizzato nell’antichità, che è anche simbolo della luce della Parola di Dio per tutte le persone.
“Con questo museo, la Chiesa avventista vuole dare al testo biblico l’importanza che deve avere, ed esso è per noi il grande riferimento per avere un mondo più giusto e migliore” ha affermato Gilberto Kassab, segretario di governo e delle relazioni istituzionali dello Stato di San Paolo.

Inoltre, il Mab offre una nuova prospettiva a chi già conosce la Scrittura ma non sa degli idiomi, della cultura e della geografia che ne influenzano l’interpretazione e la veridicità.
“I pezzi del museo portano in Brasile uno spaccato di quel Vicino Oriente antico del periodo biblico così che le persone possano leggere la Bibbia in modo tridimensionale, rafforzando ulteriormente la fede che già hanno” ha spiegato Silva.

Infine, utilizza la conoscenza biblica in modo scientifico per incoraggiare gli studenti a sviluppare il pensiero critico. “Avere un museo che valorizzi la Bibbia e la colleghi alla scienza è l’apice dell’esistenza di una scuola che vuole avanzare a tutti i livelli della conoscenza” ha sottolineato Martin Kuhn, presidente del campus universitario.

Installazioni interne e giardino della Bibbia 
Visitare il Museo di archeologia biblica è come entrare in un tunnel temporale. Con circa 3.000 pezzi originali e decine di repliche, la mostra racconta più di 4.000 anni di storia attraverso una linea temporale che divide le fasi dall’età del bronzo antico al periodo bizantino. “Abbiamo pensato al museo come se fosse una scatola flessibile, dove la collezione è più importante dell’architettura stessa” ha affermato Thiago Pontes, architetto del progetto.

Entrando, i visitatori trovano subito una riproduzione del pavimento del tempio di Gerusalemme all’epoca di Gesù. Si tratta di una copia unica in Brasile, con solo altre due in Israele. Oltre a questo manufatto, nell’esposizione spicca anche un antico mattone con scrittura cuneiforme. Il pezzo ha un significato importante poiché menziona il re Nabucodonosor, responsabile della conquista di Giuda, della distruzione del tempio di Gerusalemme e della prigionia del popolo di Israele a Babilonia nel 609 a.C.

I pezzi del museo risalgono fino a 2.000 anni a.C. e provengono da tutto il mondo, tra cui Israele, Egitto, Giordania e alcuni Paesi europei. Per garantire il mantenimento di questa collezione, è necessaria una pianificazione per evitare eventuali danni. “Prestiamo particolare attenzione alla conservazione dei pezzi, assicurando ad esempio la corretta esposizione alla luce a seconda del tipo di materiale e di colorazione”, ha affermato Sergio Micael, storico del museo.

Oltre alla parte interna, il Mab offre ai visitatori anche il Giardino della Bibbia che ospita diverse specie di alberi e oggetti che riportano alla Scrittura. Alcuni esempi sono: la vite, usata come esempio da Gesù nei vangeli, dall’uva si fa il vino che simboleggia il sangue di Cristo; il mulino che produce la farina da cui si fa il pane, simbolo del corpo di Cristo; e il frantoio, dove le olive sono trasformate in olio, simbolo dello Spirito Santo. Sempre all’esterno si trova una riproduzione del sepolcro dove fu posto Gesù dopo la sua morte sulla croce, con la pietra rimossa come avvenne alla risurrezione. Pur non essendo prevista nel progetto iniziale, ora questa parte ha la stessa importanza dell’ambiente interno.

Per saperne di più sul museo visita il sito: unasp.br/mab.

[Foto: Aicom. Fonte: Noticias Adventistas

Dottrina della Scoperta. Dichiarazione della Chiesa avventista nordamericana

Dottrina della Scoperta. Dichiarazione della Chiesa avventista nordamericana

Notizie Avventiste – La dirigenza della Chiesa avventista nordamericana (Nad) ha rilasciato una dichiarazione sulla “dottrina della scoperta”. Si tratta del primo documento ufficiale della denominazione sull’argomento. La dottrina della scoperta, sviluppata all’inizio del periodo coloniale, legittimava il furto di terre, risorse e diritti delle popolazioni indigene da parte degli esploratori europei. La dichiarazione della Nad si oppone a questo insegnamento ed esprime rammarico per gli abusi perpetrati contro i nativi. La dichiarazione è stata votata e approvata il 31 ottobre, durante l’incontro di fine anno del Comitato esecutivo della Nad.

Sulla dottrina 
La dottrina della scoperta, stabilita nel 1493 (ma le sue radici risalgono addirittura all’XI secolo) da papa Alessandro VI, affermava che qualsiasi terra non abitata da cristiani poteva essere “scoperta” dagli esploratori europei e, in nome del loro sovrano, rivendicata come propria. Questa dottrina è stata per secoli la giustificazione fondamentale degli abusi del colonialismo, conferendo ai governi cristiani il diritto autoproclamato di invadere e impadronirsi delle terre e di dominare le popolazioni indigene. Questo diritto fu riconosciuto dalla Corte Suprema degli Stati Uniti nel 1823 e venne ancora applicato in una decisione della Corte del 2005

Cosa dice il documento della Nad
“Fin dalle sue origini, la Chiesa Avventista del Settimo Giorno ha cercato di riflettere il ministero di guarigione e riconciliazione di Cristo” inizia il documento “In un mondo devastato dalla violenza e dall’egoismo umano, gli avventisti del settimo giorno, come seguaci di Cristo… deplorano le azioni e gli atteggiamenti umani, passati e presenti, che hanno distorto il carattere di Dio e hanno contribuito alle strutture profondamente cattive del mondo contemporaneo”.

Continua poi con una breve spiegazione sulla storia della dottrina per poi arrivare al nocciolo della questione che intende affrontare: il modo in cui sono state trattate le popolazioni di nativi.

“Nel corso dei secoli, la dottrina ha continuato a essere utilizzata per giustificare politiche volte allo sradicamento, all’assimilazione e alla riduzione in schiavitù delle popolazioni indigene” si legge nel documento “Secoli di disumanizzazione, sottomissione e sfruttamento delle popolazioni indigene, spesso sotto la bandiera del cristianesimo, impongono una risposta da parte di coloro che portano il nome di Cristo”.

L’ultimo paragrafo afferma: “Rifiutiamo quindi fermamente la dottrina della scoperta e le idee e le credenze che la sostengono, e ci impegniamo a creare, promuovere e mantenere relazioni sane, rispettose ed eque con i popoli indigeni negli Stati Uniti, in Canada, nelle Bermuda e in Guam Micronesia. Così facendo, cercheremo sempre di riflettere, all’interno delle nostre chiese e istituzioni, e all’interno delle nostre comunità più ampie, il vero carattere del Dio che serviamo”.

Commenti positivi e preoccupazioni 
La dichiarazione adottata fornisce informazioni e formazione sulla dottrina della scoperta e sul suo impatto nel corso degli anni, aiutando ad essere meglio informati. Il documento è stato accolto con favore da molti dei delegati nordamericani presenti all’incontro, tra cui Michael Campbell, direttore degli archivi, statistiche e ricerca presso la Nad, che ha sottolineato la sua corrispondenza con lo spirito e l’etica dei fondatori della Chiesa avventista.

Tuttavia, alcuni hanno espresso preoccupazione per l’uso della parola “responsabilità” nella dichiarazione, poiché potrebbe avere conseguenze legali. Altri hanno sottolineato che le spiegazioni non sono sufficienti e che la Chiesa avventista dovrebbe concentrarsi maggiormente sull’aiuto alle persone che hanno bisogni reali

Secondo Tracy Wood, direttrice dei Ministeri in favore della Gioventù presso la Nad, “si tratta di un risultato enorme. Per le nostre generazioni di giovani, vedere che stiamo affrontando questa storia, è un enorme passo avanti”.

Non fermarsi qui
Un altro punto critico evidenziato è la necessità di fare di più per le popolazioni di nativi. Ken Denslow, presidente dell’Unione avventista della regione dei Grandi Laghi nel nord degli Stati Uniti, ha sottolineato l’importanza di parlare non solo dei diritti e dei bisogni delle popolazioni indigene, ma anche di intraprendere azioni e fornire risorse da investire.

La dichiarazione sulla dottrina della scoperta è stata adottata non senza chiarire che si trattava di un riconoscimento delle ingiustizie del passato e di una presa di distanza dalle pratiche messe in atto in quei periodi. I dirigenti della Chiesa avventista nordamericana sperano che questa dichiarazione apra la strada a ulteriori azioni per rispondere meglio e ripristinare la dignità delle comunità indigene.

Clicca qui per leggere la dichiarazione in inglese.

Anche il Vaticano ha preso le distanze dalla dottrina della scoperta. Alla fine di marzo di quest’anno, ha risposto alle numerose richieste dei nativi, respingendola formalmente.

[Foto: Holbrook Indian School. Fonte: Apd]

Sulle spalle di chi ci ha preceduto

Sulle spalle di chi ci ha preceduto

Si è svolta negli Stati Uniti la prima conferenza sulle donne nella storia avventista.

Notizie Avventiste – Quando si chiede di nominare una donna influente nella storia degli avventisti del settimo giorno, la maggior parte delle volte si cita la cofondatrice della Chiesa, Ellen G. White. Ma cosa dire di Sarah Lindsey, la cui predicazione era così potente da attirare le folle fuori dal Circo Barnum and Bailey? O di Lulu Whitman, che in un anno battezzò più persone di tutti i suoi colleghi maschi messi insieme? O di Lauretta Kress, medico, che fondò e gestì diversi sanatori insieme al marito Daniel, anche lui medico?

La prima conferenza sulle donne nella storia avventista, tenuta dal 12 al 14 ottobre nel campus della Washington Adventist University (Stati Uniti), ha evidenziato il significativo contributo femminile alla denominazione, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza del ruolo svolto dalle donne nel passato e la ricerca accademica.
“Questa conferenza non era il luogo in cui io, pastora venticinquenne e studentessa di seminario, mi aspettavo di riscoprire la mia chiamata e la motivazione per continuare a proseguire il ministero all’interno della mia denominazione” ha dichiarato Amalia Goulbourne su Adventist Today “Mentre trattenevo le lacrime durante l’ultima sessione plenaria dell’evento… mi sono ritrovata a soffermarmi sulla mia storia, proprio come la conferenza si è soffermata sulle tante storie delle donne avventiste nel mondo”.

I partecipanti hanno imparato a conoscere l’eredità nascosta delle donne che hanno servito accanto agli uomini per costruire la Chiesa. Organizzato dall’Ufficio archivi, statistiche e ricerca della Regione nordamericana (Nad), diretto da Michael Campbell, l’evento ha attirato circa 150 partecipanti, uomini e donne, da Nordamerica, Europa, Sudamerica e Africa.

Nel suo discorso di apertura, G. Alexander Bryant ha lodato Campbell per la sua “intuizione e visione” nel realizzare la conferenza. “È bello riconoscere e onorare le donne sulle cui spalle è stata costruita questa denominazione” ha detto, ringraziando anche le donne presenti per il loro contributo. “Non saremmo la Chiesa che siamo oggi se non fosse per le donne che hanno guidato e sostenuto l’opera per decenni. Stiamo meglio grazie a voi. E abbiamo bisogno di tutto ciò che Dio vi ha dato per poter portare a termine quest’opera e tornare ‘a casa’”.

Attive dal principio 
Le donne avventiste furono coinvolte nella nascente chiesa fin dall’inizio, anche se la cultura dell’epoca limitava la partecipazione femminile. Insieme con Ellen G. White, le pioniere sostennero e difesero fortemente il ruolo delle donne nel ministero della chiesa in tutti gli ambiti.
“Una dopo l’altra, sono state presentate donne che hanno servito devotamente la loro chiesa, spesso in situazioni difficili, rischiando anche la vita e la salute per diffondere la verità del vangelo” ha ricordato Hannele Ottschofski, dello staff dei Ministeri Femminili della denominazione in Europa, che ha partecipato all’evento.
“Presentazioni ben studiate hanno sottolineato il grande lavoro e la leadership svolta dalle donne senza le quali la Chiesa non avrebbe potuto prosperare come ha fatto” ha aggiunto “Tuttavia, dopo la morte di Ellen White, le donne furono successivamente tolte dalle posizioni dirigenziali, man mano che entravano in scena più pastori uomini e la consacrazione (ordinazione) divenne un requisito per poter dirigere un dipartimento. Molte donne erano state impiegate nella guida dei dipartimenti della Chiesa e quasi tutte furono sostituite da pastori consacrati. Tuttavia, le donne continuarono a lavorare con molto impegno dietro le quinte, spesso sottopagate e ignorate, e il loro lavoro veniva attribuito ai loro superiori”.

La conferenza non ha solo guardato al passato, ha anche mostrato come le cose stanno finalmente cambiando. Il numero delle donne pastore e cappellane è aumentato considerevolmente negli ultimi decenni. Le donne sono state chiamate a ricoprire posizioni di leadership nelle Federazioni, nelle Unioni e alla Conferenza Generale (o Chiesa mondiale).

La devozione delle donne 
“Questa conferenza avrebbe potuto facilmente diventare un luogo di giusta indignazione verso le politiche, le strutture e i leader maschili che hanno messo a tacere e controllato le donne nella denominazione” ha osservato Goulbourne.
“Una delle ferite più grandi nella Chiesa avventista, la negazione della consacrazione delle donne pastore, è emersa più volte nelle presentazioni” ha aggiunto “Eppure, la devozione delle donne nel corso della storia avventista è stata il tema centrale di questa conferenza. La rabbia del passato e del presente non doveva oscurare la speranza di queste donne che hanno combattuto per decenni per far parte dell’opera della Chiesa avventista del settimo giorno”.

Goulbourne ha continuato evidenziando che “i documenti presentati dopo le sessioni plenarie hanno creato speranza attraverso le storie di donne avventiste come Effie Jean Ketting, patologa e ginecologa, che ha lavorato sul campo di missione in Thailandia; Irene Morgan, una donna afroamericana che mantenne la sua posizione e lottò per il diritto di sedersi al suo posto su un autobus interstatale nel 1944; e Lora Clement, direttrice storica della rivista The Youth’s Instructor all’inizio del 1900. Mentre alcune donne venivano riconosciute per nome, altre potevano essere identificate solo con gli appellativi ‘lettrice biblica’ o ‘sua moglie’. Sono state presentate anche queste storie, come quella delle ventidue predicatrici senza nome che diffusero il messaggio millerita negli anni ’30 dell’Ottocento, o la misionera sin nombre, la missionaria senza nome, che portò il messaggio avventista a Chapala, in Messico”.

Un’atmosfera di sostegno 
Il convegno è stato ricco di conferenze e presentazioni a cui nessuno voleva mancare.
“La meravigliosa atmosfera di sostegno per le donne era tangibile” ha concluso Ottschofski “L’incontro di chiusura è stato una sfida profondamente spirituale. Le singole storie sono storia, ma il loro impatto è un’eredità. Siamo state sfidate a parlare apertamente, a prendere posizione e a diventare agenti di cambiamento, per migliorare le condizioni di altre donne che verranno dopo di noi”.

Le ha fatto eco Goulbourne che ha affermato: “Sebbene pubblicizzata come storica, la conferenza di questo fine settimana è stata una celebrazione del lavoro attuale delle donne in tutta la Chiesa avventista del settimo giorno e un appello a continuare a sostenere la chiamata di ogni donna. Essere una donna pastore può essere faticoso e scoraggiante; tuttavia, a questa conferenza ho incontrato così tante donne e uomini disposti a combattere al mio fianco, a sostenermi e a guidarmi in ciò che Dio mi chiama a fare”.

Nonostante tutti gli ostacoli che le donne hanno sperimentato, continuano a servire perché credono nel vangelo redentore di Cristo che è venuto per salvare tutti, uomini e donne, poiché tutti sono uno in Cristo Gesù (cfr. Galati 3:28).

[Foto: Glendon Hines/Nad. Fonte: Nad News; Eud WM News; Adventist Today]

Uguale, uguale, ma diverso

Uguale, uguale, ma diverso

Idee ingannevoli sulla morte.

Adam Ramdin – Nella nostra città natale, Nottingham, c’è un ristorante tailandese in cui sono stato diverse volte. Si mangia bene e l’atmosfera sembra autentica. Ci sono tuk-tuk (auto risciò) dove sedersi e mangiare. La cucina è rustica, così come piatti e stoviglie. Sopra la cucina ci sono diverse foto, cartelli e cimeli per ricordare la Thailandia a coloro che sono stati nel Paese asiatico.

Uno dei cartelli è al neon e reca la scritta "Same, Same, but Different" (Uguale, uguale, ma diverso). In Thailandia è una frase che si sente spesso per dire che, anche se le cose sembrano differenti, restano comunque uguali. E anche se possiamo essere tutti diversi, condividiamo le stesse domande profonde sulla vita e sulla morte: “Chi sono? Da dove vengo? Dove vado?”. Queste domande trascendono ogni lingua, razza, cultura e religione. Le questioni che circondano il tema della morte, dove andremo a finire dopo il decesso e cosa ci succederà, preoccupano ciascuna persona sul pianeta Terra.

L’ultimo grande inganno, che precederà il ritorno di Gesù, sarà lo stesso del primo, quando Satana disse a Eva: “non morirete affatto” (Genesi 3:4). In Apocalisse 16, la Bibbia descrive tre spiriti impuri che escono dalla bocca del dragone, della bestia e del falso profeta e si uniscono per ingannare molti. Il dragone viene smascherato come Satana in Apocalisse 12:9, il serpente che ricorda l’Eden e il primo inganno sull’immortalità e la morte. È uguale, uguale, ma diverso.

La Bibbia sulla morte 
La verità sulla morte rivela che Dio è un Creatore giusto, equo e amorevole. Dio non voleva che si avesse paura della morte, il che è in parte il motivo per cui, credo, la Bibbia la descriva come un sonno (cfr. Giovanni 11:11-14). La maggior parte delle persone non ha timore di dormire; è un’esperienza riposante e pacifica. In Genesi 2:7, la Bibbia dice che l’uomo fu formato dalla polvere della terra, Dio soffiò nelle sue narici un alito vitale e l’uomo divenne un’anima vivente. È come un’equazione matematica: l’essere umano è fatto di polvere e respiro, e ciò produce un’anima vivente. L’anima vivente non esiste a meno che la polvere e il respiro non siano combinati insieme.

Quando una persona muore, la polvere ritorna alla terra, il respiro o la vita ritorna a Dio che l’ha donato, e l’anima vivente cessa di esistere (cfr. Ecclesiaste 12:7). Non c’è un altro elemento, uno spirito che permane o fluttua nell’atmosfera. Anche se la Bibbia utilizza la parola spirito come parte di una persona, è un termine che a volte viene usato in modo intercambiabile con il respiro (cfr. Giobbe 27:3; 33:4). La Bibbia sottolinea che alla morte sia chi ha operato bene e sia i malvagi dormono nella tomba fino alla risurrezione: alcuni in risurrezione di vita e altri in risurrezione di giudizio (cfr. Giovanni 5:28, 29).

Al Secondo Avvento le tombe si apriranno e i giusti ascenderanno al cielo. Tuttavia, prima del ritorno di Gesù ci sarà un’enorme campagna di inganni da parte di Satana stesso, con l’obiettivo di fuorviare il maggior numero possibile di persone. Gli inganni alla fine riguarderanno le idee sulla morte, perché questa concerne ogni individuo. Sebbene le radici e il contenuto dell’inganno siano esattamente gli stessi, la sua effettiva manifestazione apparirà diversa. Forse nessuno oggi si lascerebbe fuorviare da un serpente che parla da un albero, ma Satana potrebbe arrivare da un’altra parte, quella che meno ci aspettiamo.

Al British Museum di Londra, uno dei musei più importanti del mondo, si può visitare una mostra permanente sulla morte.[1] Illustra come le varie culture e religioni del pianeta vedono la morte: quali sono i loro rituali e come il sistema di credenze influisce sulle loro pratiche culturali. 

La morte è un argomento emotivo su cui discutere e un’esperienza difficile da affrontare. La separazione dai propri cari è qualcosa che tutti temiamo. Anche Gesù, quando stava per morire sulla croce, alzò gli occhi al cielo e gridò: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (Matteo 27:46). Nessuno vuole perdere il legame con qualcuno che ama, e il fascino di comunicare con un caro defunto è allettante. E ciò avviene in modo diverso in base alla cultura o alla religione.

Una volta ho sentito l’esperienza vissuta da un anziano pastore e amico il cui figlio era morto durante la guerra in Vietnam. Diversi anni dopo, mentre il mio amico era in camera da letto per cambiarsi, suo “figlio” gli apparve in uniforme militare. Per dimostrare che era davvero lui, sollevò la gamba dei pantaloni per mostrare il tatuaggio che aveva sulla caviglia. Quando questo spirito fu rimproverato nel nome di Gesù, scomparve all’istante, ma fu un chiaro esempio di come approfittarsi del senso di perdita di qualcuno a livello emotivo, per condurlo a ulteriori inganni.

Lo spiritismo moderno 
La nascita dello spiritismo moderno, negli Stati Uniti e in Europa occidentale, è legata alle sorelle Fox. Nella loro casa, nello stato di New York, udivano rumori e colpi misteriosi, che secondo molti erano prodotti da forze soprannaturali. Mentre alcuni hanno cercato di minimizzarne l’autenticità, i sostenitori ci credono fermamente ed Ellen G. White conferma che era vero. Quando ho visitato la casa delle sorelle Fox per girare un episodio di Lineage Journey,[2] ho conosciuto il marito della responsabile del luogo, il quale mi ha detto chiaramente che era tutto reale.

“Molti cercano di spiegare le manifestazioni spiritiche attribuendole alla frode o alla prestidigitazione del medium. Però, se è vero che i risultati della frode vengono fatti passare per manifestazioni reali, è anche vero che ci sono state evidenti dimostrazioni di potere soprannaturale. I misteriosi colpi con i quali iniziò lo spiritismo moderno, non erano il risultato di una mistificazione umana, ma l’opera diretta degli angeli malvagi che in tal modo introdussero uno degli inganni più deleteri per l’animo umano. Molti sono vittime della convinzione che lo spiritismo sia solo un’invenzione umana ma quando devono confrontarsi con manifestazioni che sono costretti a considerare come soprannaturali, rimangono ingannati e le considerano espressioni della potenza di Dio”.[3]

È interessante notare che la casa delle sorelle Fox si trova a circa 12 chilometri dal fienile di Hiram Edson, considerato da molti storici avventisti il luogo di nascita teologica della Chiesa avventista. Due importanti movimenti della fine dei tempi che si sono formati nello stesso decennio con radici così vicine non sono una coincidenza. Lo spiritismo, rinato in tempi moderni in quella oscura casa nello stato di New York, ha pervaso e permeato tutti gli aspetti della società e della cultura. Musica, telelvisione, film, cartoni animati per bambini e videogiochi sono stati saturati da questa ideologia.

I film horror sono un genere sempre più ricercato, in particolare dai giovani della Generazione Z (i nati tra il 1995 e il 2010, ndt), che li guardano con maggiore frequenza rispetto ai Millennial (1983-1994, ndt), alla Generazione X (1965-1982, ndt) o ai Baby Boomer (1946-1964, ndt). Il 32% della Generazione Z ha visto un film horror nell’ultimo mese, rispetto al 20% dei Millennial, al 7% della Generazione X e al 2% dei Baby Boomer.[4] Nel 2000, sono stati prodotti quasi 200 film horror. Quel numero è salito a 1.000 nel 2016.[5] Questo argomento condiziona la mente delle persone. Oltre a ciò, i cartoni animati per bambini spesso contengono il tema della vita dopo la morte.

Se lo spiritismo moderno ha avuto un impatto soprattutto sulla cultura cristiana e post-cristiana negli Stati Uniti e in Europa occidentale, le idee ingannevoli sulla morte hanno permeato quasi ogni sistema di credenze nel mondo. Ad esempio, secondo l’induismo sei un reincarnato, quindi non sei veramente morto finché la tua anima non si stabilizza sulla sua vera natura. Nel sikhismo la convinzione è che l’anima si reincarna.

Inganni previsti alla fine dei tempi 
In Matteo 24, vengono raccontati i segni della fine del mondo. In questo capitolo la parola “ingannare” (o “inganno”), o un’allusione a questa idea, ricorre più di cinque volte. Ci viene detto che ci saranno falsi cristi e falsi profeti che inganneranno, se possibile, anche gli eletti. In 2 Corinzi 11:13, 14 ci viene anche detto che Satana ha la capacità di apparire in forma di angelo di luce, come fece quando tentò Gesù nel deserto. Alla fine dei tempi possiede ancora questa capacità e la userà per fuorviare coloro che non sono radicati nella Scrittura.

Se la maggioranza del mondo non cristiano abbraccia già un malinteso sulla morte, se la maggioranza del mondo cristiano crede in un concetto di morte che è stato fortemente influenzato dagli scritti di filosofi come Platone, e se la maggioranza degli atei e della società secolare agnostica è stata influenzata dalla diffusione della moderna ideologia spiritista, vuol dire che la maggioranza è pronta a essere travolta dall’inganno finale. Nel libro Il gran conflitto leggiamo questo avvertimento: “Sta per realizzare il suo inganno supremo: l’anticristo compirà opere straordinarie davanti ai nostri occhi. Egli imiterà la verità così bene, che sarà quasi impossibile riconoscere il vero dal falso senza l’aiuto delle Sacre Scritture. Infatti, è alla luce della loro testimonianza che bisogna provare ed esaminare la natura di ogni affermazione e di ogni miracolo”.[6]

Restiamo dunque vigili e viviamo secondo ogni parola di Dio, affinché alla fine non possiamo essere ingannati.

(Adam Ramdin lavora alla Federazione di chiese avventiste dell’Inghilterra del nord. È anche produttore esecutivo e speaker di Lineage Journey, una video-serie che esplora la nostra eredità spirituale).

Note 
[1] https://www.britishmuseum.org/collection/galleries/living-and-dying 
[2] https://lineagejourney.com/video_episodes/14-the-birth-of-spiritualism-and-the-state-of-the-dead 
[3] Ellen G. White, Il gran conflitto, Edizioni Adv, Firenze, p. 553 nella versione in inglese. 
[4] https://www.virginmedia.com/virgin-tv-edit/tv/why-we-are-living-in-the-golden-age-of-horror-expert-interviews#:~:text= Il numero dei film horror, secondo The Horror Report. 
[5] https://www.statista.com/statistics/1342712/horror-movies-theater-viewing-generation-united-states/ 
[6] E. G. White, Op. cit., p. 593 nella versione in inglese.

[Fonte: Adventist Review. Traduzione: L. Ferrara]

 

 

 

 

 

 

Sulle orme di John N. Andrews

Sulle orme di John N. Andrews

La Chiesa avventista celebra 150 anni di missione inviando la famiglia Contero in Svizzera, là dove giunse il primo missionario della denominazione.

Notizie Avventiste – Da oltre un secolo e mezzo, i missionari avventisti vanno da un luogo all’altro, in terre anche lontane, per condividere il messaggio di Dio con persone in cerca di speranza. Nel 2024, la Chiesa commemorerà i 150 anni dall’invio ufficiale del suo primo missionario all’estero e lo farà in una maniera molto pratica. Infatti, sabato 7 ottobre, durante il Consiglio annuale, Ted N. C. Wilson e Erton Köhler, rispettivamente presidente e segretario esecutivo della Chiesa avventista mondiale, hanno annunciato che la denominazione invierà una famiglia a servire come missionaria in Svizzera. Il progetto, sostenuto anche dalla Regione intereuropea (Eud) della Chiesa e dalla Andrews University, porterà il past. Jonathan Contero, sua moglie, Abigail, e i loro due figli, Nathan e Lydia, a trasferirsi in Svizzera per fondare, nei prossimi cinque anni, una chiesa nella stessa zona in cui operò John Nevins Andrews e la sua famiglia nel 1874.

Un evento storico e moderno 
Olivier Rigaud, presidente dell’Unione avventista svizzera, ha dato il benvenuto ai Contero.
“È un privilegio e un onore accogliervi come famiglia missionaria in Svizzera” ha affermato. Ha poi regalato alla famiglia doni simbolici, tra cui bandierine e cioccolato, che rappresentano la dolcezza del Paese elvetico, e un orologio da tasca speciale, un dono carico di simbolismo.
“Questo orologio è qui per dirci che è ora di tornare in Svizzera. Per te, per me e per gli altri, di tornare in Svizzera per la missione” ha spiegato Rigaud. L’orologio presentava l’immagine di un pescatore, infatti i missionari sono “pescatori di uomini”.

In Svizzera vivono oltre 8,7 milioni di abitanti. Nel Paese , considerato post-cristiano, ci sono solo 5.000 avventisti e 57 chiese. Köhler ha raccontato che la famiglia Contero ha accettato l’invito ad “aprire un centro di speranza e a fondare una nuova chiesa in Svizzera”.
“Nella cerimonia di oggi, il pastore Jonathan e la sua famiglia saranno consacrati al Signore perché sono stati scelti appositamente per una missione” ha continuato Köhler.

Il momento ha segnato il passaggio dalla celebrazione del 160° anniversario della Chiesa quest’anno,  a quella dei 150 anni dell’opera missionaria avventista che ricorre nel 2024.

Una famiglia in missione 
I Contero sono molto impegnati nella missione della denominazione. Da 11 anni, Jonathan serve come pastore e fondatore di chiese, principalmente a Madrid, dove ha lavorato con una comunità in gran parte laica (la chiesa Cero). La sua esperienza nella capitale spagnola lo ha preparato bene per le sfide che dovrà affrontare in Svizzera, un Paese alle prese con un crescente secolarismo. Dal 2019, Jonathan è anche direttore associato del Centro per la missione secolare e post-cristiana di Missione Globale, presso la Chiesa mondiale. Ha potuto avere, così, una prospettiva generale sulle sfide del secolarismo, non solo in Europa ma anche nei Paesi sempre più post-religiosi.

La loro famiglia incarna l’ideale avventista dell’iniziativa “Coinvolgimento totale dei membri”, in cui ogni componente svolge un ruolo nella missione. Jonathan ha definito la loro nuova opera come un’opportunità per “impegnarci nell’ampliare la Chiesa e nel rafforzare la missione”. Si tratta di un impegno collettivo della famiglia e questo può essere un esempio ispiratore per gli avventisti di tutto il mondo.

Sui passi di Andrews 
“È ora di tornare in Svizzera” ha detto Wilson, sottolineando il significato storico di questo momento. Nel 1874, J. N. Andrews, vedovo, salpò per Neuchâtel accompagnato dai figli, Charles e Mary. La sua missione fu rivoluzionaria per la Chiesa avventista e sancì l’inizio del suo raggio d’azione a livello globale.

Andrews non era solo un missionario ma anche uno studioso, un editore e una figura chiave nello sviluppo iniziale della teologia avventista. Il suo viaggio in Svizzera fu un passo coraggioso, soprattutto considerando le sfide del tempo, tra cui le barriere linguistiche e l’assenza dei moderni strumenti di comunicazione. Il suo impegno nella diffusione del vangelo in Europa ha gettato le basi per il lavoro missionario globale della denominazione e la sua eredità continua a ispirare nuove generazioni di avventisti, impegnati a portare il messaggio del ritorno di Gesù in tutti gli angoli del mondo.

Come Andrews, Contero è inviato dalla Chiesa mondiale ed è anche studente della Andrews University che prende il nome dal missionario pioniere. Il past. Contero si è laureato in teologia all’Università avventista di Collonges, in Francia, ha conseguito un master presso il Campus di Sagunto, in Spagna, e studia per il suo dottorato in missiologia alla Andrews, negli Stati Uniti.

Un rinnovato impegno per la missione 
Mentre la denominazione si prepara a celebrare il secolo e mezzo di opera missionaria, l’invio della famiglia Contero in Svizzera è un potente promemoria dell’impegno della Chiesa nell’adempimento di Matteo 24:14. “Ora è il momento di concentrarci nuovamente sulla missione. Ora è il momento di un maggiore impegno missionario, a livello locale e mondiale ha esortato Köhler.

L’iniziativa che coinvolge la famiglia spagnola fa parte di Mission Refocus (Concentrarsi di nuovo sulla missione), per dare priorità alle risorse nell’opera missionaria in prima linea.

Secondo Gesù, i suoi seguaci possono scegliere tra diverse opzioni quando pensano che il loro Maestro “tardi a venire” (Luca 12:45), evidenzia Marcos Paseggi nel suo articolo su Adventist Review online.

Un’opzione è addormentarsi (cfr. Matteo 25:1-13). Un altro è cominciare a picchiare i propri servi, a mangiare e a bere (cfr. Luca 12:45). Un terzo è vegliare (cfr. Matteo 25:13). Un quarto è rimanere attivi, gestire i suoi beni ed eseguire i suoi ordini (cfr. Luca 12:35-44). Gli avventisti del settimo giorno possono essere grati che una percentuale significativa di membri e la maggior parte dei leader abbiano scelto gli ultimi due.

Poi, Paseggi aggiunge: “I programmi e le iniziative ufficiali della Chiesa mondiale, così come i commenti e i rapporti secondari, mostrano che molti fedeli avventisti mantengono viva la passione per la missione. I seguaci di Gesù con una mentalità missionaria non sono circoscritti a una regione né a un’età. Dai giovani volontari di Missione Caleb a Porto Rico agli operatori sanitari missionari in Ciad, a Adra in Romania e ai volontari in pensione negli Stati Uniti, migliaia di membri della denominazione continuano a uscire dalle loro zone di comfort per servire e aiutare a cambiare la vita attraverso la potenza dello Spirito Santo. I leader avventisti continuano a lavorare in collaborazione con altre organizzazioni e imprese per trovare modi innovativi di portare avanti la missione”.

Eppure, “non importa quanti programmi e iniziative mettano in campo le organizzazioni della Chiesa e i ministeri di supporto, i bisogni sono ancora enormi” dice Paseggi sottolineando che nessun programma o iniziativa avrebbe successo senza il coinvolgimento dei membri. “È quella passione per la missione instillata attraverso le storie di Missione Globale, ma anche in ogni Scuola del Sabato, in ogni chiesa locale, in ogni classe, clinica, fabbrica alimentare e centro multimediale, che fa avanzare la missione”.

“Di tanto in tanto” conclude “i profeti di sventura proclamano che la missione avventista è morta…” ma “chi ama la missione del Signore va avanti, perché c’è ancora un mondo assetato di speranza, che sogna una via d’uscita. È un privilegio di ogni membro essere coinvolto in un’impresa così, affidata dal cielo”.

[Foto: Lucas Cardino/Ame. Fonte: Ann e Adventist Review] 

Consiglio annuale 2023. Tra salute e chiese online

Consiglio annuale 2023. Tra salute e chiese online

Sintesi dei giorni 5 e 6.

Notizie Avventiste – Il quinto giorno del Consiglio annuale della Chiesa mondiale, il 10 ottobre, è proseguito con la presentazione e votazione di rapporti e progetti. Da notate il progetto “Reminded” a cura del Dipartimento dei Ministeri Avventisti per la promozione della Salute (Maps). Si tratta di una iniziativa online per far luce sulle problematiche della salute mentale e consentire agli utenti di affrontarle con padronanza e resilienza. Con il suo approccio multimediale, “Reminded” fornirà informazioni cruciali sui problemi di salute mentale tramite podcast, pagine di social media, cortometraggi, documentari, articoli e un programma online on-demand di formazione per facilitatori sul sito web, i social media e YouTube.
“Reminded è stato progettato per la missione… per portare conforto, speranza e guarigione” ha affermato Torben Bergland, direttore associato dei Maps a livello mondiale.
Per saperne di più visita il sito Reminded.

Unione di missioni in Sud Sudan 
In seguito al notevole aumento degli avventisti nel Sud Sudan, il Comitato esecutivo ha votato di dare lo status di Unione di missioni alle chiese avventiste del Paese. In questo modo ci saranno nuove risorse per promuovere le attività evangelistiche della denominazione nel territorio. In questo Paese africano, la Chiesa avventista era stata organizzata nel 2015, con 17.000 membri. Ora, nel 2023, gli avventisti sono 72.000.

Riorganizzata l’Unione delle Filippine del sud 
L’Unione avventista delle Filippine del sud è stata divisa in due entità separate: l’Unione delle Filippine sud-occidentali e l’Unione delle Filippine sud-orientali. La nuova organizzazione permetterà di dedicare più risorse per facilitare la crescita spirituale, missionaria e della leadership dei 767.709 membri di chiesa.

Sesto giorno di lavori

Nel sesto e ultimo giorno del Consiglio annuale 2023 della Chiesa avventista mondiale è stata evidenziata la missione nelle aree cosiddette post-cristiane. È stato anche presentato un aggiornamento sulle chiese online e sulle linee guida per la pastorale digitale.

il Centro studi secolari e postmoderni è in prima linea nel programma di Mission Refocus (Concentrarsi di nuovo sulla missione) ed è necessario per entrare in contatto con gruppi di persone altrimenti irraggiungibili. “Il problema è questo: ci assomigliano ma non pensano come noi e non si comportano come noi” ha affermato Kleber Gonçalves, direttore del Centro. Tra le sfide più significative, ha ricordato il relativismo, le scelte personali e la sfiducia verso ciò che è istituzione.

Il Centro sfrutta opportunità uniche per interessare le persone, come rispondere a problemi di salute e fornire assistenza sanitaria, concentrandosi sulla famiglia e sulla comunità, enfatizzando il messaggio del sabato e utilizzando il concetto di “terzo luogo”.

Chiese online 
Una commissione speciale, formata in consultazione con le Regioni mondiali della Chiesa per elaborare le sfide della pastorale digitale e creare linee guida per le comunità avventiste esclusivamente online, ha dichiarato in un aggiornamento che le chiese online sono incompatibili con la teologia avventista e che vanno incoraggiati gli incontri in presenza. Tuttavia, i dirigenti hanno ammesso di non saperne ancora abbastanza per prendere una decisione.

Quando le chiese hanno dovuto spostare temporaneamente le loro riunioni negli spazi digitali durante le chiusure dovute al Covid-19, la nuova tecnologia ha offerto sfide e opportunità. La commissione vuole bilanciare le opportunità con i problemi, man mano che il programma Mission Refocus si diffonde in tutta la denominazione.

“Costruire e mantenere il senso di fratellanza può essere molto difficile online” ha affermato Ramon Canals, segretario mondiale dell’Associazione pastorale. E ha parlato dei problemi che potrebbero sorgere in un ambiente ecclesiale esclusivamente online, come la cura pastorale, il battesimo, i ruoli di dirigenza e l’impegno.

Il mondo non è più lo stesso di dieci anni fa, ha detto Samuel Neves, direttore associato delle Comunicazioni della Chiesa mondiale. “Qual è l’impatto della tecnologia digitale sulla nostra missione, sulla nostra organizzazione, la struttura e le chiese locali?” ha chiesto.

“Dopo un’attenta ricerca e le conversazioni con decine di persone provenienti da quasi ogni Regione, non riusciamo a trovare spazio per le chiese che si riuniscano esclusivamente online” ha affermato Neves “Le persone hanno bisogno di incontrarsi a faccia a faccia. Se ci sono speranze di avere chiese che si riuniscano esclusivamente online, non possiamo ritenerlo possibile nella nostra teologia”.

Dopo aver considerato il modello ibrido (frequenza simultanea in presenza e online), la commissione ha concluso di non saperne ancora abbastanza sulla questione. Continueranno a parlarne con teologi, amministratori, pastori e dirigenti di chiesa, per cercare di elaborare delle linee guida.

Consiglio annuale 2023. Rapporto del segretario e altre iniziative

Consiglio annuale 2023. Rapporto del segretario e altre iniziative

Sintesi dei giorni 3 e 4.

Notizie Avventiste – L’8 ottobre si è svolto il terzo giorno del Consiglio annuale, nella sede centrale della Chiesa avventista a Silver Spring (Stati Uniti). Il rapporto del segretario generale della denominazione, Erton Köhler, ha aperto i lavori del mattino. Il suo è un resoconto importante che aiuta a determinare l’efficacia dei piani strategici e fornisce i dati necessari per informare l’esecutivo sullo stato della Chiesa.

Rapporto segretario 
Secondo le ultime statistiche, che si riferiscono alla fine di giugno 2023, gli avventisti nel mondo sono 22.425.452, un numero maggiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (in cui erano 22.064.147). Il 2022 è stato infatti un anno di crescita record dopo la crisi pandemica.

Negli ultimi 20 anni sono aumentati i membri di chiesa nella cosiddetta finestra 10/40, in concomitanza con la crescita della popolazione. Quindi, nonostante il notevole impegno evangelistico, la maggior parte degli avventisti si trova al di fuori della finestra 10/40, e la gran parte della popolazione mondiale è all’interno di essa. La formula “finestra 10/40” viene usata per indicare l’area geografica compresa tra il decimo e il quarantesimo parallelo; va dal Nord Africa al Medio Oriente fino all’Asia ed è la fascia più popolata del globo.

L’iniziativa “Mission Refocus” (Concentrarsi di nuovo sulla missione) evidenzia l’urgenza di portare la buona notizia del vangelo dove non ci sono avventisti. Di conseguenza, la maggior parte dei missionari verranno reindirizzati nelle tre finestre: 10/40, urbana e secolare post-cristiana. Già varie amministrazioni regionali della denominazione hanno iniziato a utilizzare parte del loro budget al finanziamento di missionari all’interno di una di queste finestre.

“I cambiamenti sono dolorosi ma necessari” ha affermato Köhler “La cosa peggiore che può accadere alla chiesa di Dio è che quando Gesù verrà, troverà tutto il denaro extra, che ci ha inviato per compiere la missione, a maturare interessi nelle banche, invece di essere utilizzato sul campo”.

Un appello a coinvolgere le persone emarginate, come i disabili, nella missione della Chiesa è arrivato da E. Douglas Venn, direttore mondiale dei Ministeri Avventisti per le Pari Possibilità.

Dirigenti e Regioni 
Durante la giornata sono stati eletti i nuovi dirigenti per sei posti rimasti vacanti a livello regionale e mondiale. Inoltre, i delegati hanno votato la riconfigurazione dei territori supervisionati dalle Regioni Asia-Pacifico della Chiesa. Le Unioni avventiste di Bangladesh, Pakistan e Himalaya (Nepal) e la Missione dello Sri Lanka sono state spostate dalla supervisione della Regione Asia-Pacifico del sud e dalla Regione sudasiatica a quella della Regione Asia-Pacifico del nord. Quest’ultima aveva pochi territori dopo la decisione di far dipendere le chiese avventiste della Cina direttamente dalla sede della Chiesa mondiale (Conferenza Generale). La riorganizzazione permette di equilibrare al meglio l’utilizzo delle risorse per una missione più efficace.

Nuova SdS bambini 
La giornata si è conclusa con la presentazione della nuova offerta formativa della Scuola del Sabato per bambini e ragazzi. Si intitola “Live in Jesus” (Vivere in Gesù) ed entrerà in uso ufficiale ma scaglionato a partire dal 2025. È la prima revisione importante della Scuola del Sabato per bambini e giovani in quasi 20 anni. Oltre il 95% delle persone che hanno partecipato a un progetto pilota sull’utilizzo di questo nuovo programma lo hanno valutato “buono”, “ottimo” o “eccellente”. Il Dipartimento mondiale della Scuola del Sabato non ha le risorse per tradurre questo materiale in tutte le lingue parlate dalle chiese avventiste del pianeta, ma si cercheranno delle soluzioni.

Quarto giorno di lavori 

Il 9 ottobre, il quarto giorno del Consiglio annuale della Chiesa mondiale è iniziato con il rapporto del tesoriere che ha fornito le informazioni sulla stabilità finanziaria della denominazione e su un nuovo approccio all’evangelizzazione della chiesa locale da attuare nel biennio 2024-2025.
Clicca qui per leggere la notizia sul rapporto del tesoriere.

Nel pomeriggio, Jim Howard, direttore mondiale dei Ministeri Personali e della Scuola del Sabato, ha evidenziato una nuova iniziativa chiamata “Coinvolgimento globale e totale dei membri”. Questo progetto può servire come fondamento della pianificazione dell’evangelizzazione di una chiesa locale, ed è un approccio sfaccettato che mira a promuovere una cultura universale dell’evangelizzazione e del fare discepoli. L’iniziativa in cinque fasi incoraggia le chiese a passare dall’evangelizzazione di un singolo evento a una “missione attiva e continua che si svolge continuamente”.

Inoltre, spazio è stato dato ad Adra, per le celebrazioni dei sui 40 anni di servizio nel mondo.

[Foto: Lucas Cardino/Adventist Media Exchange]

Giornata dell’alimentazione. Preservare l’acqua e agire contro la fame

Giornata dell’alimentazione. Preservare l’acqua e agire contro la fame

Notizie Avventiste – Il Rapporto delle Nazioni Unite sullo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione presenta cifre preoccupanti: circa 783 milioni di persone soffrono la fame, di esse 148 milioni sono bambini. Rispetto all’anno precedente, la percentuale della popolazione mondiale che non può permettersi un’alimentazione regolare è aumentata di 1,3 punti percentuali, attestandosi al 9,2% circa. In occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione che ricorre oggi, 16 ottobre, l’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (Adra) della sede tedesca chiede di agire in modo efficace, anche con donazioni.

Le azioni di Adra 
L’organizzazione umanitaria fornisce aiuti di emergenza nell’Africa orientale e gestisce programmi di nutrizione sostenibile. Secondo Adra, la situazione nel continente africano è particolarmente grave. È aumentato il numero di persone malnutrite e che soffrono e fame. Per alleviare le difficoltà, Adra è attiva, tra le altre cose, con progetti per la sicurezza alimentare e il sostegno al reddito, nonché per l’agricoltura sostenibile.

La fame ha molte cause, scrive Adra Germania: conflitti armati, cambiamenti climatici e povertà. In occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione, l’agenzia umanitaria vuole sensibilizzare su come dare una mano per uscire dalla crisi alimentare, anche con piccole azioni. Ad esempio, una capra può essere un aiuto sostenibile per una famiglia. Non solo fornisce latte ai bambini, ma anche del prezioso fertilizzante per aumentare i raccolti. Basterebbero 25 euro per rendere possibile un tale aiuto.

L’acqua tema della giornata 2023 
“L’acqua è vita, l’acqua ci nutre. Non lasciare nessuno indietro” è il tema della Giornata mondiale dell’alimentazione 2023. “L’acqua è indispensabile per la vita sulla terra” si legge sul sito fao.org “Ricopre gran parte della superficie terrestre, il nostro organismo ne è composto per oltre il 50%, produce i nostri alimenti ed è fondamentale per i mezzi di sussistenza. Questa preziosa risorsa, però, non è infinita e non dobbiamo darla per scontata. Gli alimenti che consumiamo e il modo in cui vengono prodotti hanno ripercussioni sull’acqua”.

Clicca qui per guardare il video ufficiale della Giornata 2023.

Le azioni di Adra 
Sono due miliardi le persone che non hanno accesso all’acqua potabile a livello globale. Adra inserisce il programma “Wash” nella suoi interventi di emergenza e di assistenza allo sviluppo in tutto il mondo. Questi progetti aiutano le persone e molte famiglie che necessitano di acqua potabile, accesso a servizi igienico-sanitari e igiene adeguata per mantenersi in salute e condurre una vita dignitosa.

Wash è l’acronimo di water (acqua), sanitation (servizi igienico sanitari) e hygiene (igiene). L’accesso all’acqua pulita è essenziale per rimanere in salute e prevenire le malattie trasmesse dall’acqua. I servizi igienico-sanitari sono fondamentali per prevenire la diffusione di malattie e mantenere l’igiene personale. Anche le buone pratiche igieniche, come lavarsi le mani con acqua e sapone, possono prevenire la diffusione di malattie e migliorare la salute generale.

“L’acqua è essenziale per la crescita dei bambini, la prosperità delle comunità e la produzione di cibo. L’acqua salva la vita. Puoi fare qualcosa anche tu!”, è questa la traduzione in italiano del video in inglese realizzato da Adra. Si intitola “L’acqua dà la vita” e puoi guardarlo cliccando qui.

Perché il 16 ottobre 
La Giornata mondiale dell’alimentazione si celebra il 16 ottobre per ricordare la data in cui, nel 1945, quarantadue Paesi si riunirono in Canada per istituire l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (Fao), con l’obiettivo di agire contro la fame e la malnutrizione.
In questa giornata speciale, iniziative ed eventi coinvolgono più di 150 Paesi del mondo e contribuiscono a “diffondere una maggiore consapevolezza e a spingere all’azione nella lotta alla fame, e per promuovere la sicurezza alimentare” dice l’Onu sul suo sito.

La Fao ha pensato anche a una giornata per i giovani e li invita a partecipare al concorso “Poster per la Giornata mondiale dell’alimentazione 2023”. Il termine per le iscrizioni è il 3 novembre. Scopri di più su www.fao.org/world-food-day/it/
(LF)

[Foto: Adra. Fonte: Apd, Adra International, siti Fao e Onu]

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